DETTAGLI DEL CORSO

Il corso è articolato in 1 lezione di 1 ora e 30 minuti, di cui un’ora dedicata alla formazione più la discussione.

La lezione mira a fornire una panoramica approfondita del Risorgimento italiano, focalizzandosi sul ruolo della dinastia Savoia e contestualizzando gli eventi nel periodo precedente e successivo.

Introduzione

La lezione si concentra sul Risorgimento italiano, esaminando in particolare la storia di casa Savoia. Viene proposta un’analisi articolata e approfondita, che si snoda attraverso le vicende storiche che hanno preceduto l’unità nazionale, con l’obiettivo di comprendere le dinamiche politiche e sociali dell’epoca.

Contesto storico: dalla Rivoluzione Francese al Risorgimento

Si avvia il discorso contestualizzando il Risorgimento, risalendo fino alla Rivoluzione Francese. Questa scelta offre una comprensione più integrata degli eventi storici, a partire dall’esilio di Carlo Emanuele IV. Si analizzano le conseguenze politiche e sociali di questi eventi, gettando le basi per la successiva esplorazione del periodo risorgimentale e delle sue complessità.

La fuga di Carlo Emanuele IV e l’arrivo di Suvorov in Piemonte

Questo segmento descrive dettagliatamente la fuga di Carlo Emanuele IV e l’entrata in scena di Suvorov, il quale, con le sue campagne militari, cambia il corso degli eventi in Piemonte e nel Nord Italia. La figura di Suvorov viene analizzata non solo sotto il profilo storico, ma anche nelle sue ripercussioni geopolitiche attuali, sottolineando legami con i conflitti contemporanei.

Le campagne militari di Suvorov e le rivolte popolari in Italia

Si approfondisce qui la dualità della situazione in Italia, con le vittorie di Suvorov e le insurrezioni popolari che si svolgono simultaneamente. Le sollevazioni, caratterizzate da un forte senso di identità religiosa, dimostrano una dispersione di intenti tra le diverse regioni italiane, portando a riflessioni sulla mancanza di una guida unitaria.

La Massa Cristiana e la liberazione di Torino

Il fenomeno della “massa cristiana” viene presentato come un importante movimento di guerriglia che si oppone all’esercito francese, segnando un momento cruciale nella liberazione di Torino. L’analisi di questo evento mette in luce non solo strategie di resistenza, ma anche le analogie con altre situazioni storiche, come le Guerre di Vandea.

Le Guerre di Vandea e il parallelo con la Massa Cristiana

Approfondendo il parallelismo tra le guerre di Vandea e la “massa cristiana”, si evidenzia l’importanza delle strutture militari regolari nel coordinare la resistenza popolare. Questo confronto permette di riflettere sulle modalità di resistenza contro le oppressioni, con differenze significative nel contesto e nelle conseguenze.

La battaglia di Marengo e le ambizioni di Napoleone

La battaglia di Marengo emerge come un punto cruciale nella storia, ripristinando temporaneamente il dominio francese in Piemonte e influenzando profondamente le strategie future. Si mettono in relazione le ambizioni personali di Napoleone nel contesto della guerra, suggerendo un’influenza duratura sulle vicende italiane.

La battaglia di Marengo e il ritorno dei Savoia

Le conseguenze della battaglia di Marengo sono analizzate in profondità, evidenziando il ristabilirsi dei Savoia e le transazioni geopolitiche del Congresso di Vienna. Si sottolinea il ruolo di Vittorio Emanuele I come figura chiave nel rientro dei Savoia sul trono, in un contesto di attese collettive.

L’ostilità verso la dominazione francese e l’utilizzo di Fenestrelle

Viene esaminato il malcontento popolare nei confronti della dominazione francese, rivelando le complessità del rapporto tra nobiltà e popolo. L’uso della fortezza di Fenestrelle come prigione politica serve a illustrare i conflitti interni e il livello di resistenza contro le imposizioni francesi.

Il regno di Vittorio Emanuele II e la creazione dei Carabinieri

Qui si discute della fondazione del corpo dei Carabinieri, come risposta a un contesto di disordini sociali e politici. Si valuta la necessità di controllare movimenti popolari vissuti come minacce, mettendo in risalto la strategia sabauda di mantenere l’ordine pubblico.

La Rivoluzione e la Restaurazione: un concetto nuovo

In questo paragrafo si analizzano le definizioni di rivoluzione e restaurazione nel contesto dell’era post-napoleonica. Si sottolinea come le tensioni sociali e le aspirazioni di cambiamento si intersechino con le necessità di stabilità, riflettendo sulla figura di Josef de Maistre e sul suo approccio controrivoluzionario.

Il trasformismo Post-Napoleonico in Francia e Piemonte

Si approfondiscono le dinamiche politiche post-napoleoniche, evidenziando il mantenimento di figure trasformiste e l’influenza della cultura francese sul processo di unificazione piemontese. Un’interessante tensione emerge tra conservazione e innovazione, portando a una riflessione critica sulla governance sabauda.

Reazione e contesto storico

Viene esaminato il regno di Carlo Felice, notato per la sua ferma opposizione alle idee rivoluzionarie. Si evidenziano le sue scelte di successione e come la figura di Carlo Alberto emerga in un contesto di sfide politiche e dinamiche familiari complesse.

La complessità di Carlo Alberto

Carlo Alberto è descritto come una figura complessa, il cui passato familiare rivoluzionario influisce sulla sua leadership. Si analizzano le sue esitazioni politiche e il suo approccio cauto nei confronti delle istituzioni rivoluzionarie, mettendo in evidenza le tensioni tra il suo background e le aspettative del suo ruolo.

L’atteggiamento di Carlo Alberto verso la rivoluzione e lo Statuto Albertino

Si esplora il posizionamento di Carlo Alberto in relazione alla concessione dello Statuto Albertino, inteso più come strumento di controllo sociale che come vera forma di partecipazione democratica. Questa analisi rimette in discussione la narrazione comune sul suo contributo alla vita politica italiana.

La devozione di Carlo Alberto e il ruolo della chiesa nello Statuto Albertino

Il forte legame religioso di Carlo Alberto è esaminato per delineare come la sua devozione influenzasse le sue decisioni politiche. Il contrasto tra la sua fede e la necessità di un diplomatico compromesso con la modernità rende la sua figura ancora più affascinante e complessa.

Il Risorgimento e l’Anticlericalismo

Si discute delle tensioni tra la religiosità del periodo e l’anticlericalismo emergente all’interno del movimento risorgimentale. Gli eventi controversi, come il tentativo di gettare il feretro di Pio IX nel Tevere, evidenziano le sfide che i Savoia devono affrontare per mantenere un equilibrio tra le istanze popolari e le tradizioni religiose.

Il ruolo di casa Savoia di fronte alle ondate rivoluzionarie

Si analizzano le ambivalenze di casa Savoia, arretrando a una storia di protezione e opposizione verso le forze rivoluzionarie. L’interazione con la chiesa Cattolica e il bilanciamento dei poteri sono centrali per comprendere le strategie politiche sabaude.

Il rapporto tra casa Savoia e la chiesa Cattolica nel Risorgimento

Questo segmento offre un’analisi del dialogo tra la Casa Savoia e la Chiesa, sottolineando le tensioni e gli sforzi per mantenere la stabilità politica in un contesto di attacchi anticlericali. La comprensione di questo rapporto è cruciale per esplorare le dinamiche politiche dell’epoca.

Garibaldi e la Rivoluzione Internazionale del 1848

Si esamina la figura di Garibaldi nel contesto delle rivoluzioni del 1848, analizzando le sue aspirazioni e il rapporto con le tensioni italiane. Le sue ambizioni sono collocate in un quadro più ampio di trasformazioni europee, mettendo in discussione l’identità nazionale italiana.

La Prima Guerra d’Indipendenza e le sue conseguenze

Nel contesto della Prima Guerra d’Indipendenza, si discutono le difficoltà operative e le divisioni interne. La scarsa coordinazione tra le forze italiane e la ritirata del Papa segnalano una mancanza di sostegno vitale che ha contribuito a esiti sfavorevoli.

La sconfitta, la successione e l’immagine di Vittorio Emanuele II

Attraverso l’analisi della sconfitta nella Prima Guerra d’Indipendenza, si esplorano anche le difficoltà di leadership di Carlo Alberto, che culminano nella sua abdicazione. Vittorio Emanuele II emerge come una figura centrale, la cui immagine è soggetta a una costruzione mitica.

DOCENTE

Giorgio Enrico Cavallo

Giorgio Enrico Cavallo, classe 1989, è uno storico, insegnante e scrittore italiano, specializzato in opere di saggistica e divulgazione. Tra i suoi titoli, Gaetano Pugnani e i musicisti della corte sabauda del XVIII secolo (2015), La tirannia della libertà: il Piemonte dai Savoia a Napoleone (2016), Ladri di cioccolato ed altre storie giudiziarie (2018, con M. Julini) e Storia della Rivoluzione italiana (2019), A la manera ’d Gianduja (2019), Cristoforo Colombo il nobile, l’avventura transoceanica dell’ultimo cavaliere medievale (2021), Napoleone ladro d’arte: le spoliazioni francesi in Italia e la nascita del Louvre (2021), 1492: la crociata che cambiò il mondo (2023), Gianduja e il Bogo, cento anni di carnevali a Torino (2022, con M. Albera), L’altro Risorgimento, cronache dal traforo del Fréjus (2024, con M. Albera).

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