La politica militare di difesa e sicurezza dell’Unione Europea

Di fronte alle incertezze sistemiche derivanti dall’evolversi in termini conflittuali delle Relazioni Internazionali, l’Unione Europea necessita oggi di una sempre maggiore integrazione nel campo delle politiche militari di sicurezza e difesa.

L’emergere prepotente di potenze esplicitamente non democratiche, illiberali, in contrapposizione al sistema normativo dell’ONU, come la Cina, il ritorno aggressivo della Russia e il permanere degli Stati Uniti come “egemone” dell’arena internazionale, oltre all’affermazione di soggetti regionali che ricorrono sempre più organicamente agli strumenti del terrorismo internazionale, rendono infatti chiara la misura degli attori in gioco. Le dimensioni demografiche, economiche e militari di questi Stati, infatti, dimostrano come la vecchia politica delle nazioni europee sia destinata ad essere fagocitata da un multipolarismo di dimensioni “extralarge” nel quale esse non avranno più spazio per esprimersi.

Le previsioni geopolitiche sul futuro internazionale, nondimeno, rendono altrettanto urgente in politica estera il raggiungimento di un modello istituzionale della UE che sappia fondarsi su un “interesse nazionale europeo” che non corrisponda semplicemente alla somma egoistica e conflittuale degli interessi in comune agli Stati membri, come avviene attualmente. La necessità dell’Europa di non rimanere esclusa dalla corsa alle risorse, impone che gli Stati europei compiano con urgenza un passo strutturale verso il federalismo normativo in ambito di ricorso all’utilizzo delle forze armate.

Il dilagare del terrorismo, il fallimento degli Stati, il ritorno delle guerre convenzionali tra Stati, la criminalità organizzata transnazionale, i traffici illeciti, la pirateria e altri fenomeni di portata internazionale, inoltre, dimostrano che servono altri strumenti di contrasto oltre a quelli semplicemente diplomatici utilizzati fino ad oggi. La creazione di un grande apparato di intelligence è solo uno dei primi passi che l’Europa deve compiere verso un approccio più coerente ed efficace volto alla riduzione di queste minacce. Altri provvedimenti urgenti e strategici , invece, riguardano la creazione di un sistema organico militare di hard power che possa contrastare con successo questi pericoli sul campo, in autonomia da ogni volontà particolaristica o di soggetti terzi.

Mai come nel caso di queste politiche, la comunità scientifica è stata così unanime nel criticare le capacità europee nel campo della sicurezza e della difesa.

Il corso in oggetto presenterà il quadro organico – sotto il profilo storico normativo ed istituzionale – dello stato dell’arte in materia di politica militare di sicurezza e difesa della UE ad oggi in essere, al fine di fornire una sintetica quanto esaustiva conoscenza dei meccanismi di disciplina normativa del ricorso legittimo all’uso della forza armata nei trattati UE, agli strumenti militari a disposizione dell’Unione, delle relazioni internazionali di alleanza con la NATO e gli altri soggetti sovrani nelle Relazioni Internazionali.