La civiltà giapponese – Modulo 1

La Civiltà giapponese è caratterizzata da una forte identità e dall’etica del Samurai; essa è pervasa da una forte spiritualità, anche se finalizzata all’etica e non viceversa (come nel Cattolicesimo); vi è un fortissimo controllo sociale sul rispetto, da parte dei singoli e delle famiglie, della morale condivisa ed è da questa condivisione dal basso che nasce l’adesione alla Nazione giapponese, incarnata dalla divina persona dell’Imperatore. Tutto questo ha impedito che, anche nei momenti di maggiore accentramento (si pensi alla Restaurazione Meiji), si giungesse allo Stato totalitario, caratteristico della Cina. Tutta la Storia giapponese può essere vista, sia pure con i suoi riflussi, come una progressiva unificazione del sentire collettivo, come un forgiare la Nazione nipponica, in vista della sua discesa nell’agone internazionale da potenza; tutto ciò, ovviamente, come conseguenza involontaria, sia pure organica alla cultura giapponese ed indivisibile da essa, e non come attuazione di un disegno preventivamente stabilito.

La mancanza di metafisica si fa sentire anche in Giappone, ma, a differenza di quanto accade in Cina, è parzialmente compensata dall’esistenza di un’etica personale a forte impronta spirituale. Ne deriva una fortissima importanza della dimensione politica, che, però, è conseguenza della condivisione dell’etica e non viceversa, anche se questa differenza non è immediatamente percepibile.