DETTAGLI DEL CORSO
Il corso è articolato in 1 lezione di 1 ora e 30 minuti, di cui un’ora dedicata alla formazione più la discussione.
È comune l’idea che Roma Medievale fosse una città in rovina e in abbandono: se però leggiamo gli “Itinerari” scritti da viaggiatori e pellegrini dall’VIII secolo in poi, se guardiamo le mappe e le raffigurazioni pittoriche di Roma attraverso il Medioevo, scopriamo che non solo la città era abitata, ma che chi la visitava era colpito dai suoi monumenti antichi che emergevano nel paesaggio. È pur vero che le antiche vie urbane continuavano a funzionare, ma l’abitato si contraeva nell’ansa del fiume. Di fatto, la capitale dell’Occidente Cristiano stava cambiando orientamento: se in età antica il suo centro politico, spirituale ed economico era il Foro, nel medioevo la capacità attrattiva era stata sostituita da San Pietro, che ne aveva sostituito il ruolo. Il Giubileo del 1300 avrebbe fatto il resto, sollevando le sorti di Roma fino almeno al 1348.
Introduzione alla lezione su Roma medievale
La lezione introduce un’esplorazione approfondita della storia urbanistica di Roma durante il periodo medievale. Si pone l’accento sulla necessità di superare stereotipi comuni, in particolare l’idea di una Roma in rovina, rivelando invece un contesto di crescita e vitalità economica e sociale intorno all’anno 1000. Vengono inoltre delineate le modalità attraverso le quali il passato monumentale di Roma si integra nel paesaggio urbano medievale, preparando il terreno per un’analisi più dettagliata nei capitoli successivi.
Sfatare il mito della Roma in rovina
Il mito di Roma medievale come città in rovina viene contestato, evidenziando un’importante evoluzione demografica e imprenditoriale. A partire dall’VIII secolo, itinerari di pellegrini e viaggiatori attestano una Roma viva e fiorente, con importanti monumenti architettonici chiaramente visibili. Questo segmento pone l’accento sull’analisi di diverse fonti storiche, incluse mappe e raffigurazioni artistiche, per sostenere la tesi che, sebbene ci siano stati periodi di crisi, Roma ha conosciuto un significativo sviluppo anche dopo il 300 d.C.
L’evoluzione urbanistica e i nuovi poli di attrazione
Si approfondisce la contrazione dell’abitato romano e l’emergere di nuovi centri di attrazione, come la Basilica di San Pietro. Analizzando l’itinerario di un monaco viaggiatore dell’VIII secolo, si evidenzia come il nuovo assetto urbano fosse caratterizzato da una riconfigurazione delle vie e dei principali monumenti, segnalando un cambiamento significativo nell’interpretazione e nell’utilizzo degli spazi cittadini.
Rappresentazione cartografica della Roma medievale
Il segmento si concentra sulle mappe storiche come strumenti di rappresentazione della Roma antica e medievale. Attraverso l’analisi di celebri mappe come quella di Gerasio di Tilghui e la mappa di Fra Paolino, si mette in luce la costante presenza e integrazione dei monumenti antichi nel tessuto urbano. I dati visivi forniscono una chiara comprensione della continuità della memoria storica, suggerendo una consapevolezza collettiva della grandezza passata della città.
Coesistenza di edifici antichi e moderni
In questo capitolo, la lezione illustra come Roma medievale fosse caratterizzata da una convivenza tra edifici moderni e antichi. Attraverso l’analisi della zona del Laterano, viene esplorato il rapporto dinamico tra chiese, palazzi e monumenti antichi. Si enfatizza così la riorganizzazione dello spazio urbano, mostrando come elementi del passato coesistessero con una società in trasformazione, destando interesse per l’eredità storica di Roma.
Trasformazioni e sviluppo della Via Flaminia
Si analizzano le vie commerciali e i problemi legati alle inondazioni nella zona del Campo Marzio, evidenziando il ruolo cruciale della Via Flaminia nel contesto economico di Roma. La discussione punta a evidenziare come la crescita economica, a partire dal periodo carolingio, abbia influenzato lo sviluppo urbano fino alla moderna Roma, mettendo in evidenza la persistenza di nomi che richiamano le antiche corporazioni.
Abbandono e isolamento di aree nella Roma antica
Il capitolo si concentra sull’abbandono di alcune aree di Roma nel corso del tempo, analizzando come toponimi moderni conservino tracce di questo fenomeno. Confronta le necessità logistiche e urbanistiche emergenti, illustrando come i conventi e altre strutture abbiano contribuito a ridefinire il panorama urbano, suggerendo una Roma che si stava adattando a nuove esigenze e sfide.
Dinamiche religiose e politiche nel periodo medievale
Si esamina la crescente importanza delle chiese e delle istituzioni religiose nel tessuto urbano, correlando queste strutture con le dinamiche politiche dell’epoca. Le chiese diventano non solo luoghi di culto, ma anche spazi di coesione sociale, influenzando direttamente la vita politica e amministrativa della città durante periodi turbolenti come quello della cattività avignonese.
Il Giubileo del 1300: impatto e trasformazione di Roma
Il Giubileo del 1300 viene presentato come un punto di svolta fondamentale per Roma. Viene discussa l’importanza storica di questo evento nel rafforzare il potere papale e nel trasformare Roma in un centro spirituale attrattivo per pellegrini. Si evidenzia come questo evento abbia avuto ripercussioni durature sulla percezione di Roma come capitale della cristianità.
Conclusioni e riconfigurazione dell’identità romana
Infine, la lezione analizza come gli eventi e le trasformazioni discusse diano forma a un’identità urbana in continuo mutamento. Roma emerge non solo come un luogo di antichità, ma come una città viva e pulsante, in grado di assorbire e rielaborare la propria storia in risposta alle sfide della modernità, traendo forza dalle sue radici e progettando il futuro.
DOCENTE
Penelope Filacchione
Penelope Filacchione. Storica dell'arte specializzata in iconografia e iconologia cristiana presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana.
Dal 2003 è docente Archeologia e Storia dell'arte classica e cristiana antica presso la facoltà di Lettere classiche e cristiane antiche dell'Università Pontificia Salesiana e ha tenuto la cattedra di Archeologia cristiana per la facoltà di Teologia del medesimo ateneo. Insegna presso le Scuole d'Arte e dei Mestieri di Roma Capitale e presso la Link Campus University.
Ha collaborato alla redazione della rivista Archeo - Attualità del passato, ha all'attivo numerose pubblicazioni scientifiche e divulgative e ha curato e scritto - insieme a Caterina Papi - il volume Archeologia cristiana - coordinate storiche, geografiche, culturali edito dalla LAS e pensato specificamente per gli studenti delle facoltà teologiche e degli atenei pontifici.

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