Lo sviluppo urbanistico di Roma: dall’età Romana al Rinascimento
di Penelope Filacchione
Dettagli del corso
Parafrasando Andrea Giardina, Roma non è solo un luogo: è prima di tutto un’idea. Condivide questo onere e questo onore con poche altre città al mondo (Venezia, Firenze, Parigi, Londra, Manhattan…). Difficile da vivere e da gestire, ma bellissima quando ci si mette, la amiamo nonostante tutti i suoi difetti. Ma quando, come e perché Roma è diventata quello che è? Il suo essere non è definito solo da un agglomerato di edifici attorno a strade e piazze, ma rappresenta una stratificazione di esigenze sociali, di circostanze storiche, di bisogni e desideri di chi l’ha vissuta. Raccontare Roma attraverso il suo sviluppo urbanistico significa leggerla come un libro, unendo tra loro edifici e assi viari, colli e valli, centro e periferia. Senza dimenticare il suo onnipresente fiume, strada liquida e baluardo difensivo, confine vivente e intralcio.
Un minicorso diviso in due parti per ripercorrere l’identità di Roma attraverso la sua urbanistica, pensato per chi a Roma ci vive, per chi ci passerà da turista e pellegrino consapevole, per chi la sogna.
Struttura del corso
Il corso sarà articolato in 4 lezioni di 1 ora e 30 minuti ciascuna. Le lezioni si svolgeranno dalle ore 18:30 alle 20:00.
La data di inizio del corso è il 6 marzo 2025.
Programma
I luoghi della fondazione, l’Asylum sul campidoglio, i sette colli, il Foro Romano e i Fori imperiali, le ville suburbane, le vie consolari: non esiste luogo a Roma che non porti l’impronta stessa della sua nascita, ma anche che non sia lo specchio delle sue istituzioni. Ci sono città di fondazione e città nate per sinecismo, vale a dire lo spostamento di persone che vivono in luoghi diversi per riunirsi in un luogo comune. Roma nasce un po’ da tutte e due le cose: i villaggi protostorici sui colli diventano le basi di una città futura, che continua a espandersi con maggiore o minore consapevolezza, con più o meno pianificazione fino alla fine dell’impero.
QUANDO: 6 marzo 2025
ORARIO: 18:30 – 20:00
Già prima della Pace della Chiesa Roma ha una sua rete fatta di luoghi di riunione e di culto e di luoghi di sepoltura cristiani. Un patrimonio edilizio che si espande secondo necessità più che secondo una precisa decisione, che viene organizzato a posteriori più che essere amministrato a priori. La Pace della Chiesa cambia le carte in tavola, perché nella città e attorno ad essa nascono luoghi finalmente ufficiali, che in parte si trovano dove già erano quelli ufficiosi, in parte vengono edificati ex novo con delle scelte che cambieranno per sempre il volto della città. Una per tutte: il luogo della sua cattedrale.
Alla metà del VI secolo, alla fine della Guerra Greco-Gotica, Roma ha una sua identità cristiana ormai inequivocabile e perfettamente visibile: l’ultimo capitolo è la trasformazione in chiese dei templi pagani, compiendo così la naturale trasformazione da capitale di un impero a capitale di una fede.
QUANDO: 13 marzo 2025
ORARIO: 18:30 – 20:00
È comune l’idea che Roma Medievale fosse una città in rovina e in abbandono: se però leggiamo gli “Itinerari” scritti da viaggiatori e pellegrini dall’VIII secolo in poi, se guardiamo le mappe e le raffigurazioni pittoriche di Roma attraverso il Medioevo, scopriamo che non solo la città era abitata, ma che chi la visitava era colpito dai suoi monumenti antichi che emergevano nel paesaggio. È pur vero che le antiche vie urbane continuavano a funzionare, ma l’abitato si contraeva nell’ansa del fiume. Di fatto, la capitale dell’Occidente Cristiano stava cambiando orientamento: se in età antica il suo centro politico, spirituale ed economico era il Foro, nel medioevo la capacità attrattiva era stata sostituita da San Pietro, che ne aveva sostituito il ruolo. Il Giubileo del 1300 avrebbe fatto il resto, sollevando le sorti di Roma fino almeno al 1348.
QUANDO: 20 marzo 2025
ORARIO: 18:30 – 20:00
“Questa terra è una speloncha di ladri” così scrive – letteralmente – un testimone di ciò che era Roma e, in particolare, la zona del Vaticano verso la metà del Quattrocento. La peste del 1348, la diminuzione drastica degli abitanti, la Cattività avignonese dei papi, avevano lasciato la città in una situazione drammatica. Proprio per rilanciarla, fu celebrato con grande risonanza il giubileo del 1450, che però si concluse con una tragedia: il 18 o 19 dicembre crollò la spalletta di ponte Sant’Angelo, percorso a doppio senso da infiniti pellegrini che andavano e venivano incessantemente, trascinando con sé 172 di vittime. Nel 1471 divenne papa Sisto IV della Rovere: in previsione del giubileo del 1475 iniziò con lui la rinascita urbanistica di Roma. Per prima cosa incaricò Baccio Pontelli di ricostruire un vecchio ponte romano, che da allora ebbe nome di ponte Sisto: in quel modo la viabilità a doppio senso sul ponte Sant’Angelo sarebbe diventata a senso unico con un lungo giro attraverso via della Lungara. Poi, allo stesso architetto, affidò sia il progetto di rinnovamento dell’antico Ospedale di Santo Spirito in Sassia, sia la costruzione della Cappella Sistina. Iniziava allora una vera frenesia di cantieri, proseguita dal nipote papa Giulio II (1503-1513) con il suo architetto Donato Bramante. Tante furono le demolizioni e ricostruzioni a Roma che Bramante fu soprannominato Mastro Ruinante, ma il suo progetto più importante era anche il più ardito: il rifacimento totale della basilica di san Pietro, con l’apertura di una fabbrica che durò un secolo e mezzo. Nascevano nel frattempo via dei Banchi Nuovi e via Giulia, il Palazzo della Cancelleria, le diverse chiese rinascimentali di Roma e, negli anni a seguire piazza Farnese con il palazzo per Paolo III. Nel giro di meno di un secolo la capitale della cristianità era diventata una città moderna.
QUANDO: 27 marzo 2025
ORARIO: 18:30 – 20:00
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Docente
Prof.ssa Penelope Filacchione
Penelope Filacchione. Storica dell'arte specializzata in iconografia e iconologia cristiana presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana.
Dal 2003 è docente Archeologia e Storia dell'arte classica e cristiana antica presso la facoltà di Lettere classiche e cristiane antiche dell'Università Pontificia Salesiana e ha tenuto la cattedra di Archeologia cristiana per la facoltà di Teologia del medesimo ateneo. Insegna presso le Scuole d'Arte e dei Mestieri di Roma Capitale e presso la Link Campus University.
Ha collaborato alla redazione della rivista Archeo - Attualità del passato, ha all'attivo numerose pubblicazioni scientifiche e divulgative e ha curato e scritto - insieme a Caterina Papi - il volume Archeologia cristiana - coordinate storiche, geografiche, culturali edito dalla LAS e pensato specificamente per gli studenti delle facoltà teologiche e degli atenei pontifici.
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