DETTAGLI DEL CORSO
Il corso è articolato in 1 lezione di 1 ora e 30 minuti, di cui un’ora dedicata alla formazione più la discussione.
“Questa terra è una speloncha di ladri” così scrive – letteralmente – un testimone di ciò che era Roma e, in particolare, la zona del Vaticano verso la metà del Quattrocento. La peste del 1348, la diminuzione drastica degli abitanti, la Cattività avignonese dei papi, avevano lasciato la città in una situazione drammatica. Proprio per rilanciarla, fu celebrato con grande risonanza il giubileo del 1450, che però si concluse con una tragedia: il 18 o 19 dicembre crollò la spalletta di ponte Sant’Angelo, percorso a doppio senso da infiniti pellegrini che andavano e venivano incessantemente, trascinando con sé 172 di vittime. Nel 1471 divenne papa Sisto IV della Rovere: in previsione del giubileo del 1475 iniziò con lui la rinascita urbanistica di Roma. Per prima cosa incaricò Baccio Pontelli di ricostruire un vecchio ponte romano, che da allora ebbe nome di ponte Sisto: in quel modo la viabilità a doppio senso sul ponte Sant’Angelo sarebbe diventata a senso unico con un lungo giro attraverso via della Lungara. Poi, allo stesso architetto, affidò sia il progetto di rinnovamento dell’antico Ospedale di Santo Spirito in Sassia, sia la costruzione della Cappella Sistina. Iniziava allora una vera frenesia di cantieri, proseguita dal nipote papa Giulio II (1503-1513) con il suo architetto Donato Bramante. Tante furono le demolizioni e ricostruzioni a Roma che Bramante fu soprannominato Mastro Ruinante, ma il suo progetto più importante era anche il più ardito: il rifacimento totale della basilica di san Pietro, con l’apertura di una fabbrica che durò un secolo e mezzo. Nascevano nel frattempo via dei Banchi Nuovi e via Giulia, il Palazzo della Cancelleria, le diverse chiese rinascimentali di Roma e, negli anni a seguire piazza Farnese con il palazzo per Paolo III. Nel giro di meno di un secolo la capitale della cristianità era diventata una città moderna.
Struttura generale della lezione
La lezione si concentra sull’analisi dello sviluppo urbanistico di Roma, con un focus particolare sul periodo rinascimentale, collocato all’interno di un contesto storico più ampio che abbraccia dall’età romana al Rinascimento. Essa è suddivisa in varie sezioni tematiche, ognuna delle quali affronta specifici eventi, figure e trasformazioni architettoniche che hanno segnato la città. La lezione si conclude con una discussione sulle conseguenze del Sacco di Roma del 1527, evidenziando la transizione verso un nuovo stato della città.
Concetti chiave affrontati
Tra i principali concetti trattati, emerge l’importanza di figure come Sisto IV e Giulio II nella riqualificazione e nello sviluppo urbanistico di Roma. L’analisi evidenzia come il pontificato di Sisto IV coincide con trasformazioni significative nella pianificazione della viabilità e nella costruzione di importanti infrastrutture, come il rafforzamento dell’Ospedale Santo Spirito e la realizzazione di Ponte Sisto. Il dibattito sulla Via Papalis, che serviva come principale percorso cerimoniale papale, mette in luce come l’urbanistica rinascimentale si sia arricchita di significati sia religiosi che politici.
Linee argomentative principali
La lezione presenta una visione articolata delle dinamiche politiche e artistiche del Rinascimento a Roma, ponendo in relazione la cultura d’epoca con le strategie di mecenatismo dei papi. Un aspetto cruciale è il dialogo tra l’arte e la politica: l’azione di Sisto IV e la complessa eredità di Giulio II illustrano un periodo in cui l’urbanistica e l’arte assumevano un ruolo centrale nella legittimazione del potere papale. Inoltre, si analizzano le trasformazioni socio-culturali che ha subito Roma a seguito degli eventi traumatici, come il Sacco del 1527, mostrando come questi abbiano influito anche sull’immagine e sulla percezione della città, segnalando l’inizio di una nuova era segnata da tensioni e ristrutturazioni.
DOCENTE
Penelope Filacchione
Penelope Filacchione. Storica dell'arte specializzata in iconografia e iconologia cristiana presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana.
Dal 2003 è docente Archeologia e Storia dell'arte classica e cristiana antica presso la facoltà di Lettere classiche e cristiane antiche dell'Università Pontificia Salesiana e ha tenuto la cattedra di Archeologia cristiana per la facoltà di Teologia del medesimo ateneo. Insegna presso le Scuole d'Arte e dei Mestieri di Roma Capitale e presso la Link Campus University.
Ha collaborato alla redazione della rivista Archeo - Attualità del passato, ha all'attivo numerose pubblicazioni scientifiche e divulgative e ha curato e scritto - insieme a Caterina Papi - il volume Archeologia cristiana - coordinate storiche, geografiche, culturali edito dalla LAS e pensato specificamente per gli studenti delle facoltà teologiche e degli atenei pontifici.

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