Le 5 vie di S. Tommaso d’Aquino e la nostra conoscenza di Dio
di Umberto Galeazzi
Dettagli del corso
S. Tommaso D’Aquino è un classico della filosofia, significativo come interlocutore di rilievo, anche nel dibattito odierno. Proprio tra gli erramenti e le aberrazioni del nostro tempo riemerge il fascino insopprimibile della verità, radice della libertà in senso pieno (libertas maior), a cui mira la tensione inesausta dell’intelligenza e della volontà; perciò il tema del nostro Corso interessa non solo gli addetti ai lavori filosofici, ma anche tutti gli uomini e le donne che si interrogano sul significato e la direzione della propria vita.
In effetti indagando sul nucleo principale della ricerca teoretica tommasiana – che ha il suo culmine nelle cinque vie le quali conducono a conoscere Dio creatore – si può far vedere come essa sia corroborata da un confronto critico con la svolta soggettivistica del pensiero moderno, considerato nelle sue aporie teorico-pratiche. Ma ciò non significa rifiutare tutta la filosofia moderna. In merito si veda l’indagine cospicua di Augusto Del Noce, il quale contesta coloro che considerano il pensiero moderno come un processo di laicizzazione verso un «radicale ateismo» (A. Del Noce, Il problema dell’ateismo, Il Mulino, Bologna 1964 e successive ed., ivi, fino ad oggi). In realtà le cose stanno ben diversamente, se ci si attiene alle opere dei filosofi.
Si consideri, per esempio, Cartesio, il padre della filosofia moderna, che intitola così la sua opera principale: Meditazioni sulla filosofia prima nella quale si dimostra l’esistenza di Dio e l’immortalità dell’anima.
Qui siamo all’opposto dell’ateismo e ciò si può dire di non pochi filosofi moderni, compreso Kant il quale sottolinea che «questa notevole disposizione, propria di ogni uomo, a non poter mai restare soddisfatto da ciò che è temporale (come insufficiente al bisogno di tutto intero il suo destino) può far nascere la speranza di una vita futura» e, inoltre, che «l’ordine sovrano, la bellezza, la provvidenza che traspare da ogni realtà naturale, sono da sole sufficienti a suscitare la fede che ci sia un sapiente e grande Creatore del mondo, fede che si diffonde nel pubblico, perché riposa su fondamenti razionali» (I. Kant, Prefazione alla seconda edizione della Critica della ragion pura, 1787). La posizione kantiana è complessa tra ragion pura e ragion pratica e va considerata anche in questo Corso con l’impegno dei partecipanti.
Ma tutta la storia della filosofia è animata e ravvivata da quell’eros, che Socrate e Platone hanno indicato come peculiare della condizione umana, in quanto mirante al Bene (e quindi alla Giustizia), che trascende l’universo cosale e fattuale. Da questi filosofi si impara anche la dialettica, il dialogo critico tra posizioni diverse come via di quel sapere razionale, filosofico, che ha come meta la verità e ad essa tutto subordina. Perciò dobbiamo considerare le obiezioni all’itinerario delle cinque vie anche da parte dell’antimetafisicismo contemporaneo, non trascurando la crisi del principio di verificazione con il quale si voleva eliminare la metafisica.
Ma, riguardo alle cinque vie tommasiane, qualcuno potrebbe subito obiettare: parlando di Dio creatore siamo in ambito filosofico o teologico? Risposta: siamo in ambito filosofico, cioè in quella che Aristotele chiama “filosofia prima” (poi chiamata “metafisica”), in quanto verte sui fondamenti del sapere, perché con le capacità naturali dell’umana ricerca, basata sull’esperienza e sulla ragione, arriva a conoscere Dio come Motore immobile, cioè non diveniente, Atto puro, Pensiero di pensiero (cfr. Aristotele, La metafisica, libro XII°). Tommaso opera una sintesi geniale e originale tra la “filosofia prima”, che lo stesso Aristotele chiama anche “teologia” e la luce che gli viene dalla creazione biblica. Ciò non impedisce che la sua sia una ricerca filosofica, perché egli ne giustifica i risultati con argomentazioni filosofiche (basate, cioè su esperienza e ragione), che arrivano a riconoscere Dio creatore. Cito due passi dell’Aquinate a conferma della coerenza del suo itinerario di pensiero: «che ci sia la creazione non solo lo ritiene la fede, ma lo dimostra anche la ragione» (In II Sent., d.1,q.1, a. 21); «che Dio sia, non essendo per noi evidente, si può dimostrare per mezzo degli effetti a noi noti» (S. th., I, q. 2, a.2).
Le 5 vie «constatano cinque diversi sintomi rivelatori di contingenza: il divenire, il cominciare ad essere, l’esser corruttibile, l’avere dei gradi di perfezione, la preordinazione ad un fine in enti che non sono capaci di preordinare perché privi di intelligenza» (S. Vanni Rovighi, Elementi di filosofia, vol. II° Metafisica, Ed. La Scuola, Brescia 1964, p. 93). Nell’itinerario argomentativo di ciascuna via si conosce Dio con un certo attributo – e tutti gli appartengono in mirabile unità – : Primo motore immobile, Causa prima, Ente necessario, Ente perfettissimo, Intelligenza ordinatrice (cfr. ivi, p. 97).
In questa ricerca, che è la più elevata, ma anche la più ardua, si tratta di intendere la distinzione tra conoscere e com-prendere in riferimento all’Infinito che è Dio. La filosofia «è veramente corretta …quando sa riconoscere, all’interno della ricerca di Dio, il limite suo costitutivo, dato dalla sproporzione tra il soggetto conoscente e l’oggetto ricercato» [M. Pangallo, Il Creatore del mondo. Breve trattato di teologia filosofica, Casa Ed. Leonardo da Vinci, S. Marinella (Roma) 2004, p. 15].
Oggi non si può trascurare l’alba di una rivoluzione nel campo della conoscenza, evidenziata da un ampio e cospicuo volume, da poco uscito in italiano, che tematizza i progressi scientifici del secolo scorso, fino ad oggi, i quali «hanno provocato un’inversione del pensiero rispetto alle tendenze dei secoli precedenti, in cui si riteneva che l’ambito scientifico fosse incompatibile con qualsiasi discussione sull’esistenza di Dio», onde la scienza «sembra essere diventata alleata di Dio e l’approccio materialista… vacilla» (M.-Y. Bolloré – O. Bonnassies, Dio la scienza le prove. L’alba di una rivoluzione, Edizioni Sonda, Milano 2024² p.17 e p. 14. Il successo editoriale di questo libro, ricco di obiezioni e risposte, nonché di citazioni di numerosi scienziati, mostra che il tema del nostro Corso è interessante non solo per chi si occupa di filosofia per professione, ma anche per ogni essere umano che si interroga sulle scelte rilevanti e ineludibili della propria vita, sul senso e la direzione della propria esistenza.
Ma l’emblema di questa svolta rivoluzionaria nell’ambito della conoscenza si può considerare il filosofo inglese Antony Flew (1923-2010), che, dopo decenni di ateismo militante, in seguito soprattutto alla considerazione delle scoperte della scienza contemporanea e delle riflessioni di non pochi scienziati, rovescia nettamente questa sua posizione e scrive un libro, frutto della sua ricerca razionale e della sua lunga avventura intellettuale: A. Flew con R. A. Varghese, Dio esiste. Come l’ateo più famoso del mondo ha cambiato idea, (edizione inglese 2007), trad. it. di A. Baroni, Alfa & Omega, Caltanissetta 2010. Il cap. 5 di questo libro ha come titolo: “Chi scrisse le leggi della natura?”. La risposta, argomentata in dialogo con diversi scienziati, è: “la Mente di Dio”. Infatti, «il progetto, evidente in natura, suggerisce l’esistenza di un Progettista cosmico» (A. FLEW, op. cit. p. 105). È notevole e da considerare adeguatamente che ciò corrobora la quinta via di S. Tommaso, la quale conduce all’Intelligenza ordinatrice di Dio.
Struttura del corso
Il corso sarà articolato in 6 lezioni di 1 ora e 30 minuti ciascuna, di cui un’ora dedicata alla formazione più la discussione.
Programma
- LEZIONE 1 - Conoscenza e verità. Il realismo tommasiano
- LEZIONE 2 - Prima e seconda via
- LEZIONE 3 - Terza e quarta via
- LEZIONE 4 - La quinta via e la scienza contemporanea
- LEZIONE 5 - Dio creatore
- LEZIONE 6 - Attributi e nomi divini
Videoregistrazione
Per ogni lezione è disponibile la videoregistrazione, nella pagina del corso, per essere fruita “on demand” quando e dove vuoi.
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Docente

Prof. Umberto Galeazzi
Umberto Galeazzi è stato borsista e assistente all’Università Cattolica di Milano, dove si è laureato in Filosofia. È stato: Assistente ordinario di Filosofia teoretica nell’Università di Macerata e inoltre Professore incaricato, poi associato e quindi Professore ordinario di Storia della filosofia nell’Università di Chieti-Pescara. È stato Professore invitato di Filosofia morale nella Facoltà di Filosofia della Pontificia Università Urbaniana di Roma. È Accademico Emerito della Pontificia Accademia di S. Tommaso d’Aquino
Tra i suoi libri: Ermeneutica e storia in Vico, Japadre, L’Aquila-Roma 1993; La teoria critica della Scuola di Francoforte, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 2000; Identità umana e libertà, Milella, Lecce 2002; Tommaso d’Aquino nel pensiero contemporaneo, Aracne, Roma 2006; Il coraggio della ragione. Tommaso d’Aquino e l’odierno dibattito filosofico, Armando Ed., Roma 2012; Pervertimento dell’etica. La via di Tommaso d’Aquino e la malattia mortale nel mondo di oggi, Chorabooks Hong Kong 2019. Per la BUR, Milano ha curato (con Saggio introduttivo, traduzione, note e apparati) i libri: TOMMASO D’AQUINO, Il male e la libertà (questioni I, II, III, VI , dalle Questioni disputate sul male), con testo latino a fronte 2020,Vª edizione; TOMMASO D’AQUINO, I vizi capitali, con testo latino a fronte, VIIª ed. 2020. Per la Bompiani ha curato, con testo latino a fronte, saggio introduttivo, traduzione, note e apparati, i libri: TOMMASO D’AQUINO, La felicità (Summa theol., I-II, qq. I-V), Milano 2010 e TOMMASO D’AQUINO, Le passioni e l’amore (dalla Summa theol., I-II, qq. 22-28), Milano 2015².
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